Quale è stato il tiro più importante dello scorso campionato?
Facile. Il tiro di Palermo a Jesi.
Infatti quel tiro ha cambiato la stagione dei Knights che, fino a quel punto, avevano giocato bene, ma sempre falcidiati da infortuni e, un po' come la panacea di tutti i mali, quel tiro ha, di fatto, ufficializzato la salvezza della squadra e confermato la positiva stagione di Matteo.
Stagione positiva, ma rovinata, anche per Matteo da infortuni, che hanno costretto anche Palermo saltare 2 partite, nel periodo centrale dell'anno.
Dopo un campionato che, con il passare delle giornate, lo ha visto sempre più protagonista e tracciando la maturazione nel ruolo di playmaker, Palermo è stato, per certi versi, assunto come il simbolo della salvezza dei Knights con il tiro della vittoria a Jesi.
Insieme a quel tiro fantastico, anche tanto altro però. Infatti il play/guardia del 1991, ha migliorato in tutte le voci statistiche rispetto all'anno passato a Chieti.
Il raffronto è abbastanza lampante: 285 punti totali rispetto ai 217 di Chieti, 85 rimbalzi rispetto a 83, ma soprattutto 72 assist rispetto ai 49 del 2014/2015.
La crescita è netta e palpabile e, anche se è vero che i numeri non dicono tutto, i dati sono concreti e aiutano a realizzare bene quello che Palermo ha fatto in stagione.
Alla fine del campionato diverse le richieste per lui da squadre di A2 con Chieti che ha sperato fino all'ultimo per il ritorno del "figliol prodigo", ma Palermo ha deciso di accettare la proposta dei Knights e rimanere in biancorosso anche per la prossima stagione, vestendo nuovamente la maglia numero 12.