Storia


DALL'INIZIO FINO AL 1969
Quasi tutte le favole hanno inizio con "c'era una volta...", oppure sono ambientate "in una notte buia e tempestosa...".
La nostra invece, più semplicemente, prende corpo dalla passione e da una folgorante idea di un grande personaggio del mondo imprenditoriale legnanese: il Rag. Neutralio Frascoli, il quale, insieme a pochi e temerari soci, fondò, nell'ormai lontano 1966, la Pall. Legnano.
La Legnano-città dei primi anni Sessanta rappresentava certamente una realtà molto diversa da quella che viviamo oggi: grandi e fiorenti industrie prosperavano sul territorio, computer e cellulari erano ancora di la da venire, poche anche le auto e i televisori (spesso un lusso per tante famiglie, che privilegiavano altre necessità).
Molto comune era invece servirsi del treno per raggiungere il posto di lavoro a Milano, proprio quella Milano che, insieme a Varese prima e a Cantù poi, ha contribuito nel tempo a formare il "triangolo d'oro" del basket italiano, al punto da dividersi la scena sportiva -anche internazionale- fino all'inizio degli anni Novanta.
A proposito (e sia detto per i più giovani): allora non esisteva nemmeno il PalaDante! Infervorato da un ambiente in continua e rapida evoluzione, Frascoli, circondato da pochi ma appassionati collaboratori, cominciò quest'avventura dal Campionato di Prima Divisione, la categoria più bassa allora esistente e paragonabile all'attuale, ma considerando che i gironi erano unici e non come oggi (quindi ad esempio solo C e non C1 e C2).
La squadra era allenata da Albano Raza, un vero antesignano, il quale, con grande passion rimase alla guida della neonata formazione per ben sei stagioni -dal '66 al '71-. La voglia di crescere era tanta, e l'impegno di giocatori e tecnico sempre al massimo. Basti pensare alle condizioni "estreme" nelle quali i nostri eroi erano costretti ad esprimersi: gli allenamenti si svolgevano nella palestra di Via Colombes, a Legnano (mentre le partite di campionato si disputavano, dapprima alla palestra delle scuole elementari Mazzini in via Calatafimi, e poi sul campo di Busto Garolfo), nulla di strano, se non fosse per il fatto che la palestra legnanese era priva di un piccolo dettaglio riguardante il gioco: mancava dei canestri!
Con questi presupposti, al coperto i giocatori potevano solo svolgere esercizi per migliorare la componente atletica, mentre per usare la palla era d'obbligo spostarsi fuori della struttura (anche di sera), sul campetto che ormai non esiste più: freddo, neve, pioggia e vento non scoraggiavano certo la passione dei primi innamorati di questo sport...
Sia pure dovendo svolgere la propria preparazione in situazioni logistiche non ottimali, la Pall. Legnano centrò due promozioni, arrivando dapprima, nel 1967 sotto la presidenza del Sig. Tessari, in Promozione, e poi, in concomitanza con l'inaugurazione della prima palestra di Legnano dedicata al basket (Via Cavour), in serie D nel 1969.

DAL 1970 al 1979
Nel 1971, dopo due annate interlocutorie, la Società si trasferisce armi e bagagli nella struttura che diventerà la sua casa definitiva, ossia la palestra delle neonate scuole medie "Dante Alighieri", in Via Robino 23, ribattezzata, alla fine degli anni '80, "PalaDante". Si trattava, per quei tempi, di un salto di qualità indescrivibile: trovarsi a giocare su di un campo considerato, anche dagli addetti ai lavori, un vero e proprio "gioiello", ed inaugurato nientemeno che con un raduno della Nazionale femminile di basket. Il nucleo storico di queste prime annate era formato dai fratelli Bonazza, Maurizio Albertini, Ugo Visentin, Maurizio "Bubu" Casiraghi, Edoardo Fossati (nostro attuale responsabile del settore minibasket), Sergio Morelli ed Ermanno Ponzelletti; nomi che forse ai giovani d'oggi non dicono molto, ma che hanno invece scritto pagine incancellabili nella storia di questo sport a Legnano.
Nel '72 Raza passa la mano, e gli subentra Scalabrin, il quale però rimane alla guida del team solo per una stagione.
L'anno seguente prende, infatti, le redini della squadra, la mitica Idelma Tomasini -già allenatrice delle compagini giovanili e personaggio di spicco nel panorama cestistico- ed in questo modo la Pall. Legnano si trasforma di colpo in una vera e propria "mosca bianca". Si trattava, infatti, dell'unica formazione di un campionato nazionale maschile ad avere alla propria guida una donna: sempre all'avanguardia!
Nel '74 la presidenza è assunta da un altro nome molto conosciuto nell'ambiente dell'imprenditoria locale: Orio Motta. Contemporaneamente a questo passaggio di consegne, anche Ermanno Ponzelletti, smesse le vesti di capitano-giocatore, assume l'incarico di allenatore. Il duplice cambio ai vertici societari ha come risultato l'immediata promozione in serie C.
Nel suo primo anno in questa categoria, la squadra viene rinforzata con l'arrivo di Bessi e Lepori, due giocatori del vivaio IGNIS Varese, con alle spalle già alcune presenze in serie A: un mix di entusiasmo ed esperienza portano il gruppo a sfiorare la categoria superiore.
Dopo due stagioni con coach Ponzelletti, condizionate negativamente da alcuni acquisti "sfortunati", la squadra retrocede -per la prima volta nella sua storia- in serie D.
Era il 1976, anno in cui, a metà stagione, subentra Carletto Cattaneo come allenatore.
Grazie ad un provvidenziale ripescaggio, la Pall. Legnano è riammessa alla serie C per l'annata sportiva 1976/77, e contemporaneamente ha inizio l'era del presidente Osvaldo Gianazza, industriale di spicco nella realtà economica locale: è una vera e propria rivoluzione.
Cambia l'allenatore (Vittorio Keuleyan, detto Nisca dal cognome della moglie), e insieme a lui l'intero quintetto-base: Pierangelo Gergati (già campione d'Italia con Peterson a Bologna), Audrino e Sarti (da Novate), Crocetti (Robur Varese), Cadini (Ignis Varese). A questi bei nomi si aggiungono quelli di due "pregiati" prodotti locali: Natale Rossetti, Gianni De Dionigi e Marco Provenzi. Risultato: dopo due anni ad altissimo livello, la Pall. Legnano approda, per la prima volta nella sua storia, in serie B.
Tutto questo ha ovviamente un degno teatro finale: il mitico Palazzetto di Vigevano, nello spareggio contro Arosio che si gioca con un contorno di 1000 tifosi legnanesi, approdati in Lomellina con ogni mezzo e letteralmente impazziti d'entusiasmo!
Dopo questo incredibile successo, la Società, considerando il nuovo e più professionale tipo d'impegno richiesto dalla categoria, fa una scelta diversa per la panchina: è l'inizio del breve interregno di Sergio Pedrazzini.
La stagione in B -tanto desiderata- parte subito male, e già a dicembre Nisca, su pressione dei giocatori, rientra alla base. La situazione migliora, ma non abbastanza da evitare la retrocessione in serie C per differenza-canestri.

DAL 1980 al 1989
Nelle annate seguenti (tra il 1980 e il 1983), la Società vive probabilmente uno dei periodi più travagliati della sua storia. Le finanze si erano ridotte, e non si avvertiva più quel clima di fervore che, spesso da solo, permette il raggiungimento di grandi risultati.
Avviene così che nel campionato 81/82 (sempre in serie C e col bergamasco Vincenzo Lolli in panchina), a causa dei pessimi risultati (due incontri vinti alla fine dell'andata, ma soprattutto un diffuso clima di sfiducia), il Presidente Gianazza, supportato dall'intero Consiglio Direttivo, decide di tagliare i rimborsi-spese ai giocatori: è lo "sciopero generale" ed il conseguente disfacimento della rosa in organico (rimasero solo Marco Cavalleri e Francesco Grassi). Per portare a termine il campionato vengono precettati in Prima Squadra i giovani del '65 e '66 (allora cadetti, allenati da Gigi Mondani, e già brillantemente impegnati nei due Tornei nazionali di categoria): nonostante un impegno feroce è la retrocessione. La Dea dei canestri aveva però deciso diversamente: nuovo ripescaggio!
1984: Caputo al timone di comando. Mezzi modesti ma tanto entusiasmo e salvezza insperata.
Inizia a questo punto l'era del compianto Bruno Brumana, vero nume tutelare del basket giovanile varesino sponda Ignis. I due campionati dal 1985 al 1987 rappresentano solo il brillante prologo alla cavalcata trionfale che, al termine della stagione 87/88, porta di nuovo alla promozione in serie B: Cavalleri Marco e Guido, Ferrè, Pisati, Rotondi, il mitico Maurizio Ferrari, sono i principali artefici di questo successo inaspettato.
L'anno successivo però, si presenta subito il rovescio della medaglia: campionato in costante salita, e sfortunata retrocessione all'ultima giornata.
A questo punto la Società, (nella persona del Presidente Ing. Carlo Maria Colombo, figura di grandissimo spessore professionale ed umano nella storia sociale e sportiva legnanese) dopo tanti anni, torna a privilegiare, per la guida tecnica, una scelta interna: è il momento di Gigi Mondani, da sempre responsabile delle squadre giovanili.
Tre campionati ed altrettanti quarti posti (purtroppo allora non esistevano i play-off...) con una serie di "prodotti locali" inseriti stabilmente nell'ambiente della Prima Squadra e gettati in campo giovanissimi. Nella quarta stagione del proprio mandato, e dopo un inizio un poco stentato, Mondani lascia l'incarico ed il suo posto è rilevato da uno dei più bei nomi del basket lombardo: Silvio Bertacchi.

DAL 1990 al 1999
L'era Bertacchi apre le porte a giocatori che saranno il nucleo della prima squadra di Legnano per diversi anni: i fratelli Maggiorini.
I campionati di Bertacchi sono dignitosi ma non regalano mai le emozioni forti delle finali per la promozione pur creando un gruppo che nella seconda metà degli anni '90 si impone come una delle più forti squadre della C.
Finita l'era Bertacchi comincia quella di Piva che porta la squadra ai vertici del campionato e sempre presente nella zona play-off; il nucleo è formato, oltre che dai fratelli Maggiorini, da Icio Trotti (con trascorsi di seria A a Desio), Provasi, Re, Besnati e un giovane di belle speranze del vivaio legnanese: Emanuele Gerosa.
La pagina più bella e più triste dell'era Piva, è probabilmente il punto più alto della sua gestione, ossia i play-off 1998 in cui, dopo una vittoria a Castelletto Ticino (in una serie al meglio delle 3 partite), i nostri furono sconfitti in casa (in una partita passata alla storia per essere stata ritardata dal maltempo di 2 ore e cominciata poi alle 22.10) e poi di nuovo nella "bella" di Castelletto con quella che poi fu la squadra a compiere il salto di categoria e che ora milita in Lega2.
Il dopo Piva fu affidato ad un giovane allenatore che aveva il compito di gestire dei vecchi lupi di mare e cominciare un ciclo con i giovani del vivaio. Il suo nome: Tarcisio Vaghi.

DAL 2000 al 2009
Subentrato nella stagione 2000, Vaghi allena un gruppo di giocatori già piuttosto rodato con i fratelli Maggiorini come punte di diamante di una formazione che ha inserito durante gli anni diversi ex giocatori di serie A (come Ferraiuolo e Franco Boselli). Gli anni di Vaghi non sono particolarmente felici e così acciacchi fisici, infortuni e qualche episodio sfortunato relegano la Pallacanestro Legnano nelle seconde fasce del campionato e spesso invischiata nella lotta dei play-out. Il presidente Landini investe Maurizio Basilico delle vesti di General Manager e la nuova Pallacanestro Legnano inizia a cambiare volto.
Vaghi si congeda da Legnano intraprendendo una folgorante carriera con Varese e ora con Castelletto e lascia il testimone ad un allenatore dal temperamento duro ma dalle idee molto chiare: Enrico Rocco.
Arrivato nella stagione 2003/04, Rocco è nel vortice di una cambiamento totale della squadra di Legnano che in pratica congeda 8/10 della squadra del precedente campionato e d i fatto ricostruisce confermando solo il capitano Dell'Acqua e i giovani inseriti negli anni precedenti.
La prima squadra di Rocco sorprende per la difesa e soprattutto per Daniel Chiragarula che la proietta in zona play-off e regala ai tifosi di questo sport performance memorabili come i due derby contro San Giorgio e una media di oltre 20 punti a partita che lo incoronano miglior marcatore del campionato.
Nel campionato 2004/05 la Pallacanestro Legnano fa i conti con quello che per decenni non era mai stato un problema: lo sponsor.
Dopo una decennale sponsorizzazione la Merlett decide di non affiancare più il suo nome a quello della squadra legnanese e l'estate 2004 è di fuoco, perchè una serie di problemi economici affligge la società che però con al comando il presidente Mario Landini riesce comunque ad iscriversi al campionato e mettere in campo una squadra di tutto rispetto.
I risultati sono piuttosto altalenanti e parecchi infortuni condizionano il cammino in campionato che si chiude con un 9o posto che significa salvezza senza play-off, ma anche senza play-out.
Ed ora siamo ai giorni nostri: un nuovo sponsor, un nuovo responsabile, un nuovo tecnico e nuovi giocatori.
La Forgiatura Marcora è il nuovo sponsor che griffa le maglie della Pallacanestro Legnano che in un periodo medio-lungo ha progettato un'ascesa ai vertici del basket lombardo sia in termini di prima squadra che di giovanili.
Il volto nuovo, che si aggiunge al presidente Landini e al GM Basilico, è quello del DS Marco Tajana che completa un team di lavoro con grandi ambizioni.
La prima squadra si è rinnovata e rinforzata con giocatori con un passato in serie superiori; una squadra esperta, tecnica ed intelligente guidata da un veterano del basket lombardo come Massimo Corrado.
La stagione 2005/06 è una cavalcata trionfale. Si comincia con la Coppa Italia che vede Legnano, vincente nei raggruppamenti preliminari, prenotare un posto per le finali nazionali di Cecina. Successivamente il campionato, che porta Legnano a divertire il pubblico (che si presenta numeroso come non mai al PalaDante) coinvolto in quella che sembra una nuova forma del basket a Legnano.
Nove sconfitte in stagione regolare e secondo posto in classifica con un girone di ritorno quasi perfetto. La "macchina" allestita dalla società e messa in mano a Corrado gira a pieni giri. Se Dell'Acqua, Mantegazza, Molteni sono una sicurezza, allora Novati, Sorrentino e Merli si confermano giocatori letali a questi livelli.
Si susseguono vittorie in fila con scarti importanti fino all'accesso dei playoff come seconda squadra del tabellone.
Nel mezzo una sconfitta nella semifinale di Coppa Italia che nega a Legnano una meta storica per la società. Pazienza l'avventura, comunque molto importante, sarà ricordata a lungo.
Arrivati ai playoff il traguardo ormai non è più un segreto per nessuno e si chiama B2.
Dopo due turni in totale relax contro Arona e La Spezia, la Forgiatura incontra in finale Genova. La prima contro la seconda, una vittoria per parte tra le rispettive mura amiche durante la stagione e due città piene di tradizione che iniziano una sfida che si presume lunga.
Legnano perde le prime due gare esterne. Subito dopo gara2, i più capiscono, che forse l'impresa non è più possibile; nella seconda metà di gara2 Legnano è in vantaggio ma non amministra bene e perde quella che risulterà la partita chiave della serie.
Al rientro a Legnano, i biancorossi danno un colpo di coda e si impongono bene in gara3, ma in gara4 conducono fino a metà gara; poi le idee si annebbiano e Genova festeggia una comunque meritata promozione.
All'inizio della stagione 2006/07 le novità sono un nuovo nome, un nuovo sito, una nuova squadra. Il progetto ormai datato 1999, prende una forma decisa, e così la Pallacanestro Legnano e l'Olimpia Legnano si fondono nell'unico Legnano Basket. Oltre a tutte le schiere del minibasket e delle giovanili, il neonato Legnano Basket ha come punta dell'iceberg la squadra ambiziosa di serie C1 e il "laboratorio giovani" della serie D.
Il nuovo sito, il giornalino e tutte le iniziative parallele sono la concreta manifestazione dell'organizzazione legnanese con più iscritti. La prima squadra conferma la maggior parte dei giocatori finalisti della stagione precedente e aggiunge Renzo Alberti (una vita tra serie A e Lega2), Federico Ponchiroli (già giovane protagonista con la maglia di Sangiorgio in B2) e Andrea Marusic, il talento del settore giovanile legnanese già nell'orbita della Varese di serie A.
La stagione parte subito in salita. Infatti una sequela interminabile di infortuni tormenta la squadra che fatica a trovare la condizione migliore. Dalla stagione precedente Merli, poi prima Novati, poi Dell' Acqua, Ponchiroli, Alberti come preludio della sua tragica scomparsa, sembra che a turno qualcuno abbia un piccolo calvario da patire. Premier che doveva essere "l'undicesimo in caso di necessità" si trova addirittura a partire in quintetto piu' di una volta. A complicare ulteriormente la cose, le continue convocazioni di Marusic nella nazionale giovanile che sconbinano il calendario tracciando un tour de force in cui i biancorossi devono giocare quasi ogni 3 giorni per recuperare gli spostamenti di gara. Un ritmo quasi NBA.
Tuttavia coach Corrado e i suoi riscono a stare al passo e solo Cremona è sopra la Forgiatura. Gli infotuni sono il tallone d' Achille di Legnano che a metà stagione non ha ancora potuto fare un' allenamento con il roster completo. Vista la perdurante assenza di Alberti la società corre ai ripari e fa' rientrare Mantegazza ceduto in estate, ma la maledizione continua: anche lui si infotuna al menisco.
La rincorsa continua fino a fine stagione, ma purtroppo Cremona non ha incertezze e, anche se Legnano è l' unica squadra a batterla in entrambe la gare di regular season, i cremonesi rimangono saldi al primo posto fino all' ultima giornata. Nei playoff il primo turno è un'incubo iniziato in inverno. Legnano capace di battere tutti ha evidenziato grossi problemi contro Piadena, che per due volte in stagione si è imposta sui biancorossi (unica nel girone). La dea bendata non pare invisa ai legnanesi che hanno proprio con Piadena il primo accoppiamento. La prima partita si risolve con la terza sconfitta consecutiva e un tiro di Sorrentino che potrebbe regalare la vittoria ma esce. Gara 2 è già l' ultima spiaggia. Legnano sembra soccombere ma con un colpo di coda si porta sul 1-1. La maledizione è sfatata. Legnano, non con poche difficoltà, riesce comunque a superare il turno ed è pronta per la sfida con Verona. Ancora sotto 0-1 dopo la prima gara e ancora pareggiata la serie nella seconda, l'impressione è che la finale sia molto più che una speranza. Purtroppo però in gara3 l'assenza di Dell'Acqua (infortunio grave al polso in gara 3 con Piadena) e le conseguenze degli infortuni patiti in stagione sono la fine delle speranze legnanesi. Verona non ruba nulla ma Legnano non gioca come potrebbe e lascia i playoff con molto rammarico. Ad inizio estate due notizie sono croce e delizia per Legnano. Il dolore per la scomparsa di Lorenzo Alberti stride con la soddisfazione e la felicità di avere potuto acquisire i diritti per il campionato di B2.
La novità e l'impegno di un campionato di serie superiore presuppongono un'organico adeguato. La società si adopera per mettere a disposizione di coach Corrado un roster all'altezza. I confermati sono: Merli (che diventa il nuovo capitano), Gentile e Cattaneo; i nuovi un manipolo di giovani che promettono grandi miglioramenti. L'età media della squadra cala drasticamente ma non la qualità, infatti i vari Moscatelli, Lombardi, Degrada, Priuli, Manzo, Beretta e Quartieri hanno già recitato ruoli importanti in campionati anche di categorie superiori.
Il campionato parte subito con una vittoria e molto entusiasmo portato dalla nuova serie e anche dal nickname che viene associato al Legnano Basket, ossia: Knights. L'ufficio marketing del Legnano Basket decide di darsi un 'nome di battaglia' per avvicinarsi alle politiche sportive più efficenti, ma anche per dare un segno distintivo alla squadra, alla società e al modo di interpretare il gioco, che sia legato al guerriero medioevale e quindi anche alla storia della città. la mossa è azzeccata e tutti si innamorano del nuovo nome, anche se poi in campo i Knights perdono di poco la seconda partita e vincono la terza. L'inizio è incoraggiante, il palazzo sempre pieno (forzato il trasferimento nell'impianto di Castellanza visto che a Legnano non esiste una palestra adeguata per gli standard della serie), ma Legnano inizia a perdere. Il periodo nero dura 76 giorni; quasi tre mesi di sconfitte (9 in fila) prima di poter gioire di nuovo in una partita contro Varese finita addirittura al supplementare. La falcidia di infortuni che, a rotazione, tolgono almeno un giocatore a Legnano non permettono mai a coach Corrado di trovare un'assetto e di lavorare in allenamento con continuità. Dopo la vittoria con Varese, comincia il girone di ritorno e Legnano inizia a prendere un pò di ritmo. L'acquisto prima delle feste di Gasparello (ateltica guardia proveniente dalla B1 di Asti) è un'iniezione di adrenalina nella squadra. Gli allenamenti diventano più intensi e Corrado ha un uomo in più da ruotare per creare diverse situazioni in campo. Dopo un girone di andata chiuso con solo 3 vittorie, i Knights mettono insieme 7 vittorie in 13 partite, ma lo sforzo non serve per raggiungere le prime 8 posizioni che sarebbero la salvezza immediata. Legnano chiude terzultima, ma il format del campionato non prevede retrocessioni dirette, così la Forgiatura gioca i playout. Il primo turno è contro Ravenna già battuta in campionato due volte, ma si sa, i playout (come i playoff) sono un'altra cosa. Legnano vince gara 1 con un tap-in di Priuli allo scadere e vede la salvezza a solo una partita di distanza. Ravenna, però, ha cambiato qualcosa in corsa (coach e un paio di giocatori) e i risultati iniziano a venire proprio ora. In gara 2 e 3 Ravenna vince sfruttando il fattore campo e salvandosi, lasciando a Legnano il secondo turno contro Cavriago. La serie con gli emiliani è l'ultima spiaggia, o dentro o fuori. In gara 1 la tensione è palpabile e i forgiati sono del tutto paralizzati in molte situazioni della gara. Cavriago porta a casa la prima vittoria e inguaia Legnano. Il consiglio direttivo indice una riunione straordinaria e sostituisce coach Corrado con Mosti, risorsa delle giovanili e già allenatore delle B2 di Fidenza e Como. Il cambio è sofferto, ma concordato tra società e coach con l'intento di dare una scossa al sistema e tentare l'impresa della rimonta per riportare il fattore campo a Legnano. L'operazione va meglio del previsto e Mosti porta Legnano a 3 vittorie di fila che valgono la serie, la salvezza e l'impresa. Legnano festeggia la salvezza che per la prima volta nella storia della società le permetterà di disputare di nuovo il campionato di B2 che intanto ha cambiato nome e si chiamerà B dilettanti. Una festa finale sancisce la fine della stagione con Mosti che rimette nelle mani della società la panchina ritornando al settore giovanile.
La società si muove con i tempi giusti e per primo mette sotto contratto uno dei nomi più importanti a livello di allenatore del panorama cestistico settentrionale, ossia Franco Passera. A livello di roster vengono confermati cinque giocatori: Gentile (che diventa capitano), Lombardi, Priuli, Manzo e Gasparello. Le mosse di mercato indicano la volontà di costruire una squadra che possa entrare nelle prime 8 della stagione regolare e provare a disputare i playoff. I nomi scelti per questo progetto sono Loro, Matalone, Bazzani e Giadini che per diversi motivi e con diverse carriere hanno già recitato ruoli importanti sia in serie B2 che B1. Come sempre l'inizio di stagione ha come cartteristica gli infortuni e per il quarto anno consecutivo, Legnano è costretta a rinunciare ad uno dei suoi lunghi. Infatti durante un'amichevole prestagionale a Desio, Loro si infortuna gravemente al ginocchio, che dovrà essere operato e che gli farà saltare tutta la stagione. Dopo che si ha la certezza che Loro non possa giocare fino alla primavera, il Legnano basket decide di mettere sotto contratto Daniele Benzoni che, fermo per una operazione all'ernia, si trova senza squadra. La stagione inizia con una serie di sconfitte sconfortanti, non tanto per il punteggio, quanto per la difficoltà di esprire il gioco che Passera vorrebbe. La prima gioia e' alla sesta giornata contro Corno di Rosazzo, ma il campionato, a questo punto, ha gia' preso una piega sinistra. Legnano veleggia nei bassifondi della classifica e quando sembra infilare una serie di vittorie positiva, c'e' sempre un infortunio piu' o meno grave che blocca il trend positivo. Passera cambia durante la stagione giochi e situazioni offensive, adattando i giocatori a ruoli non propri, per sopperire agli infortuni, ma i tentavi non sono sempre felici. Alla fine Legnano finisce terzultima con 10 vittorie ed è costretta a giocare i playout. La posizione di classifica permette la possibilità di avere due turni, ma i Knights non vogliono rischiare come l'anno precedente e così scendono a Monza (dove avevano malamente perso nella terzultima giornata di regular season) agguerriti e decisi. Monza non si aspetta una Forgiatura così determinata e perde il fattore campo nella prima partita. Pochi giorni dopo Legnano ha il jolly per chiudere la stagione e programmare con calma il futuro. La sfida più importante dell'anno viene giocata nel nuovo impianto dei Knights, quello che poi diventerà il Palace, e i biancorossi giocano una signora partita, non rischiando mai e mantenedo sempre la testa della gara. Legnano vince e fa festa in campo con i tifosi che così potranno godersi un'altra stagione in serie B. Subito dopo la gara Passera si dimette e la società, che sposta anche la sede in via Parma, decide di cambiare la squadra confermando solo Gasparello (che prende la carica di capitano), Loro, Priuli e Benzoni. A loro vengono affiancati Akrivos, giovane bomber di origini bolognesi scuola Virtus miglior marcatore degli ultimi 3 campionati a cui ha partecipato, Andrea Bianchi, guardia piu' volte cercata anche nel passato e componente della Piacenza dei record 2008/2009, e Stefano Leva, specialista in promozioni da Novara. Diversamente dal recente passato i giovani aggregati alla prima squadra, sono direttamente provenienti dal settore giovanile, con grande soddisfazione dei vertici del Legnano Basket, e il solo Delena non ha giocato nelle giovanili della società. Oltre al campo nuovo, c'e' anche un nuovo sponsor, la Royal che sostituisce la Forgiatura Marcora sulle maglie dei Knights.
La squadra inizia bene il suo campionato con 2 vittorie, anche se perde la terza gara con Saronno, in uno dei derby più caldi di sempre. Il girone d'andata è un susseguirsi di piccoli infortuni che privano Legnano dell'assetto "base" provato in prestagione, ma la squadra reagisce bene e, tranne una paio di scivoloni, rimane molti vicino alla vetta della classifica. La svolta della stagione, probabilmente in una epica partita prima della sosta natalizia, in cui Legnano vince di 1 punto sul campo della corazzata Piacenza. La vittoria da morale e Legnano, che nelle feste ha aggiunto al roster Gurioli (under di lusso in quell'annata) riparte con un filotto di vittorie, un cui spicca quella contro (fino a quel momento) imbattuta Torino/Moncalieri, che poi vincerà il campionato. La Royal inizia a diventare consapevole della sua forza e finisce la regular season al secondo posto. Nelle novità cervellotiche che la lega propone ogni anno, per la stagione 2009/2010, la novità è una fase ad orologio che nel basket non si vedeva da almeno 10 anni. Quattro partite supplementari discretamente inutili che però fanno passare Legnano da seconda a terza, posizione che le garantisce una buona griglia in vista dei playoff. Anche per la post-season ci sono delle novità, infatti la prima squadra del campionato passa direttamente in A dilettanti, mentre le migliori 2 del girone A, sfideranno le migliori 2 del girone B per poi arrivare alla finalissima per la promozione. Legnano ha il primo turno contro una delle sue bestie nere: Monza. In realtà in regular season le sfida sono finite in pareggio, con una vittoria a testa per la squadra in casa, ma in ordine temporale, Legnano ha perso malamente il ritorno in casa monzese. I playoff sono decisamente un'altra cosa e i biancorossi liquidano Monza in due partite, trovando la seconda storica bestia nera: Valenza. Tradizionalmente Legnano ha sempre sudato 7, 14, 28 magliette per vincere contro Valenza e anche questa serie non fa differenza. In una partita tirata Legnano va sul 1-0 sfruttando il fattore campo, ma in gara 2, dopo una partenza abbastanza confortante, Legnano incappa in un "incidente di percorso" che sarà determinante di li a poco. Una vergognosa scenetta di Del Sorbo di Valenza, costa a Benzoni una espulsione per la gara e, successivamente, due giornate di squalifica. Legnano perde la testa e l'incontro con la serie che va 1-1. La terza e determinante gara, viene giocate in un Palace teso, ma dall'atmosfera tropicale. Legnano dopo tre quarti sembra poter chiudere la gara, ma proprio sul finire Valenza mette un pò di paura, fino alla fine che comunque sorriderà a Legnano. Serie vinta e semifinale incrociata con Senigallia. Nella storia delle minors viene difficile ricordare un simile scontro e per Legnano è la prima volta nella storia in terra adriatica. Gara 1 i Knights la giocano ancora con Benzoni fuori e, proprio qui forse, si giocano il passaggio alla finale. Infatti nella prima partita Legnano parte bene e arriva anche ad avere circa una decina di punti di vantaggio, ma sul finire della gara, la stanchezza si inizia a sentire e, senza un giocatore importante come Benzoni, Legnano perde per 90-81. Gara 2 si gioca solo due giorni dopo e il Palace diventa tutto rosso. La giornata è caldissima (35°) e tutte le porte sono spalancate per avere un pò di refrigerio visto anche la grandissima quantità di tifosi intervenuti. L'inizio è travolgente. Legnano parte con un 11-0 coronato da un alley hoop pazzesco di Gasparello. Il pubblico è estasiato, Legnano vola. L'effetto purtroppo dura solo due quarti e mezzo. Infatti dopo un 0-8 che riporta in partita Senigallia, Legnano sbanda vistosamente, perde palloni, energia e idee. Senigallia ringrazia e vince di 2 con un regalo a 6'' dalla fine dei Knights che pensavano già al supplementare. Legnano eliminata e Senigallia in finale con Piacenza che poi sarà promossa. L'epilogo è molto amaro, ma dopo lo sconforto iniziale, la società è contenta per il risultato, visto che le premesse iniziali erano di entrare nelle prime 4 squadre del nord Italia e giocare al meglio i playoff.

DAL 2010 ad oggi
L'estate è il mese del mercato ma prima le riconferme. Piva e lo staff saranno ancora alla guida della squadra e con loro Benzoni, Priuli, Leva, Bianchi, Gurioli e Delena. Due dolorose partenze (Akrivos e Gasparello), vengono colmate dall'arrivo di Munini da Monza. Per un mese si accarezza anche l'idea di poter avere Stefano Rusconi come pivot della nuova squadra, ma la defezione del centro ex NBA, porta a dover rivedere i piani del mercato recuperando 2 giovani (Perego e Motta) e Cristelli, pivot eclettico che sembra poter dare equilibrio alla squadra.
Di fatto non sarà così; infatti prima della metà stagione, Cristelli viene sostituito con l'argentino Ariel Aimaretti e con l'aggiunta anche di Andrea Giroldi, la squadra cambia faccia.
La Royal sembra trasformata e dopo la pausa natalizia, infila una serie di vittorie che la portano al terzo posto in classifica, e pretendete di diritto alla promozione in B1 che ora si chiama DNA.
I playoff sono esaltanti. Legnano si sbarazza 2-0 di Sangiorgio, dopo che in stagione, due sgambetti dei "cugini", avevano preoccupato Legnano; poi distrugge Varese con un +38 al Campus di via Pirandello e gestendo in casa per il 2-0 che vale la finale con Vado.
Pochi giorni prima dei playoff, Vado Ligure (capolista in stagione regolare), aveva subito un clamoroso terremoto societario, per l'incriminazione del presidente Drocchi, ma ciò nonostante, con un doppio 2-1 (prima a Cecina e poi a Castelfiorentino), si era guadagnata la finale.
Dopo che in stagione regolare si potevano contare 1 vittoria per squadra, ma curiosamente entrambe per la squadra in trasferta, Legnano, con il fattore campo a sfavore, sembra quasi ingolosita dall'opportunità.
In gara1 la svolta della serie.
Dopo che la Royal ha comandato la gara per larghi tratti e arriva al +8 a soli 8' dalla fine della gara, entra in scena Claudio Sacco (poi MVP della serie) che colma da solo lo svantaggio e porta per mani i suoi al supplementare e al punto del 1-0. In gara2 a Legnano la partita è tesa, ma Legnano ha fiducia e nonostante la qualità di Vado, Legnano tiene botta e conduce per buona parte della gara. Il finale è tesissimo e i biancorossi, sul punteggio di 72-72, hanno in mano il possesso della vittoria. Il tiro scoccato da lontano, ma Priuli trova il rimbalzo offensivo e i 2 punti della vittoria per l'1-1 della serie e un bella tutta giocare.
La prima storica finale promozione per il Legnano Basket ha la data del 05/06/2011. Impianto di Quiliano. Ore 18.00. Legnano, subito menomata dall'infortunio di Aimaretti che lo costringe fuori praticamente da subito, gioca con agonismo, ma Vado prende il controllo della gara e non rischia mai di perdere una gara che regalerà la promozione ai liguri, anche se, di lì ad un mese la società sparirà, ricoperta da problemi legali ed economici legati alla situazione di Drocchi.
Si arriva così alla stagione 2011/2012, in cui, confermati 7/10 della squadra finalista pochi mesi prima, Legnano inserisce Sacco (il giustiziere di Vado), Federico "Mine" Ferrari, ex serie A di talento cristallino e Alessandro Corno, giovane di Cantù, figlio di Aldo Corno, semplicemente l'allenatore più vincente del basket italiano femminile.
La stagione è una cavalcata esaltante, incredibile, storica.
Dopo una sconfitta nel derby, che apre 3 settimane di crisi (2 sconfitte in 3 partite), Legnano subisce l'infortuni di Benzoni (ernia), che sembra mettere un serio ostacolo ai sogni di gloria. in realtà la società non interviene sul mercato, e "magicamente" Legnano infila 17 vittorie in fila, arriva alla prima posizione in classifica e la mantiene fino alla fine del campionato, con solo 4 sconfitte in stagione regolare (record ogni epoca per i biancorossi).
Durante la stagione, un'altra passo storico per la società è l'organizzazione della Coppa Italia 2012 LNP. La manifestazione sarà bellissima. Riuscita a livello organizzativo e tecnico, rovinato solo da una sciagurata gara dei Knights contro Agrigento, davanti ad un PalaBorsani con 1.500 persone, a cui si strozza in gola un urlo dopo 40' di gioco contro Agrigento.
I playoff sembrano difficili ma accessibili, solo che Legnano arriva un pò sulle gambe e fatica al primo turno con Castelfiorentino (2-1 con fattore campo rispettato, ma discreta fatica in tutte le gare). Poi il destino fa trovare Mirandola (unica a violare il Palace in stagione e perdente in casa solo per un miracoloso tiro sulla sirena di Ferrari), che mette in seria difficoltà i Knights.
La prima gara è spigolosa e Mirandola rimane sotto di pochi punti fino alla fine in cui tira la zampata che le permette di strappare il punto del 0-1.
Gara2 a Mirandola è la fine di un sogno. Dopo il primo quarto giocato e condotto con buona personalità, legnano si perde, porgendo il fianco ai mantovani che alla fine allungano vincendo la serie e guadagnandosi la finale.
La stagione è sicuramente da annali del Legnano Basket, ma è chiaro che un ciclo ormai si è chiuso. Piva lascia Legnano dopo aver scritto e riscritto la storia di questa società nei due periodi in cui è stato capo allenatore. la squadra viene rivoluzionata e solo Sacco e Corno sono i confermati per la stagione 2012/2013.
La guida tecnica viene affidata ad Alessandro Crotti e la società decide di virare su una linea giovanissima che rivoluziona il roster legnanese.
Tajana, Basilico e Crotti puntano su 4 giocatori esperti Masper (ex serie A di alto livello), Maiocco, Dri e Sacco, per poi integrare la rosa con giovani che hanno mostrato segni di grande talento nelle stagioni precedenti.
Oltre a Corno (20 anni), Legnano firma Rambaldi (21 anni) dalla Stella Azzurra Roma, Scomparin (20 anni) da Omegna, riporta a casa Alessandro Arui (20 anni) dopo due anni in serie C2 e Matteo Re (19 anni) dalle giovanili dell'Olimpia Milano.
Improvvisamente, da squadra esperta con una media di circa 30 anni, si passa ad una nuova creatura, giovane ma tutta da modellare.
A dare un po' di esperienza i Knights, trovano un accordo economico anche con Simone Cotani, scudettato con la Fortitudo Bologna e per anni giocatore di Serie A e Eurolega.
La stagione inizia con alti e bassi, ma 9 vittorie in fila lanciano Legnano in testa alla classifica e le garantiscono la partecipazione alla Coppa Italia.
In marzo Legnano vince una tiratissima semifinale con Cecina, ma si arrende a Ravenna nella prima finale di Coppa Italia della sua storia.
La stagione regolare si conclude con il secondo posto in classifica, ma il primo turno playoff è orrendo, con la sconfitta per 2-0 nel derby contro Sangiorgio, che costerà la riconferma a quasi tutti.
Infatti, poco dopo la fine della stagione, 2012/13, il presidente Tajana, firma Mattia Ferrari come allenatore che, insieme al GM Basilico, conferma solo Maiocco dalla stagione precedente e rinnova nuovamente tutta la squadra.
Arrivano da Latina (squadra allenata in precedenza da Ferrari) Tavernelli, Arrigoni e Milani che rappresentano la spina dorsale della squadra; poi Penserini (ex Ravenna che battè Legnano in Coppa Italia) e Borroni. A loro si unisce l’esperienza di Cazzaniga (ex Serie A per oltre un decennio) e la gioventù di Navarini, giovane milanese di cui Legnano acquisisce anche il cartellino.
La stagione inizia in maniera esaltante con Legnano che vince (e spesso stravince) le gare, anche con le avversarie più quotate, rimanendo in testa al campionato per oltre 12 settimane.
Il campionato è una cavalcata trionfale fino alla Coppa Italia di marzo a Rimini in cui Legnano vince la semifinale con Pescara e perde solo all’ultimo possesso con Latina. La gara è bellissima e solo per un’inezia la vittoria va ai laziali, ma qualche mese dopo la storia sarà diversa.
Legnano finisce il campionato in seconda posizione dopo la fase ad orologio e inizia con grandi aspettative i playoff.
Il primo turno è un facile 2-0 con Pordenone con Legnano che domina in casa e fatica in gara 2, ma con la sensazione di una serie mai in discussione.
La semifinale è decisamente più complicata contro la rampante Montichiari.
Gara 1 vede i Knights prevalere con soli 4 punti, segnale di una serie difficile e lunga; in gara 2 Montichiari fa valere il fattore campo e la spunta di un solo punto, manifestando caparbietà, ma energie in diminuzione, cosa che puntualmente succede in gara 3 dove Legnano al Palace vince 82-70 e si conquista la finale per la promozione.
In finale la rivale di una stagione: Orzinuovi, squadra ambiziosa e avversaria dei Knights, tra prestagione, stagione regolare e fase ad orologio, ben 9 volte.
La serie è bella, calda intensa sia sul campo sia sugli spalti.
Gara1 è tiratissima e Orzinuovi vince di 1 solo punto con Legnano che viene beffata dall’ultimo tiro, ma le sensazioni sono buone e Legnano vince in scioltezza gara 2 portando alla bella la serie.
Gara 3 è una caldissima domenica di giugno esattamente il 15 giugno 2014. Il primo quarto è nettamente a favore dei Knights che chiudono avanti di addirittura 16 punti; nel secondo quarto, Orzinuovi cerca di farsi sotto ma le distanze rimangono sempre in doppia cifra anche alla sirena dell’intervallo.
Nella ripresa la maggior freschezza di Legnano, permette ai Knights è di mantenere sempre un largo margine di vantaggio; i punti di scarto diventano addirittura 21 ad un certo punto, e gli ultimi minuti sono solo una grande festa biancorossa.
Dopo nove anni e quattro finali, Legnano vince finalmente i playoff del proprio girone. In altri tempi sarebbe stata promozione diretta, ma in questa stagione vale l’accesso alle Final4 di Cervia in programma nel weekende successivo dove Legnano si giocherà 3 posti in DNA Silver insieme a Tortona, Latina e Scafati.
In riviera scendono ancora, come a Marzo, oltre 300 tifosi a seguito della squadra con la speranza di festeggiare un traguardo storico per la società.
La semifinale, però, è una lenta agonia. Legnano gioca con Tortona che prende subito il controllo del match e con sicurezza porta a casa vittoria e promozione diretta, come Scafati che, con un po’ più di fatica, ha la meglio su Latina.
Domenica 22 giugno 2014 è il giorno. Legnano si trova di fronte Latina, squadra allestita per non poter perdere, ma che durante l’anno ha avuto un calo, proprio dopo la vittoria della Coppa Italia.
La gara parte subito bene per i Knights con un super Arrigoni che annichilisce i laziali. Latina reagisce, ma Legnano ne ha semplicemnte di più: più gambe, più testa, più voglia, più cuore.
La gara va verso il finale dove Maiocco, Tavernelli e Milani firmano giocate importanti fino all’ultimo canestro in solitaria di Casagrande per il 62-58.
Suona la sirena, in campo ci sono solo maglie rosse. Tutti i legnanesei festeggiano uno storico traguardo: la promozione in DNA Silver (terzo campionato nazionale).
Sotto la guida di Mattia Ferrari i campioni di DNB sono: Navarini, Cazzaniga, Penserini, Tavernelli, Maiocco, Guidi, Arrigoni, Milani, Maiocchi, Borroni, Casagrande.
La festa prosegue anche a Legnano dove i tifosi, la dirigenza e la squadra si ritrovano per una festa al Palace con oltre 600 presenti, ma è già ora di pensare alla nuova stagione la prima in serie A2 Silver.
La stagione 2014/15 riparte dalla conferma del nucleo base della squadra (Maiocco, Navarini, Milani, Penserini, Arrigoni e Guidi). Una querelle estiva non permette a Tavernelli di essere ancora un Knights e al suo posto arriva Fabio Di Bella. Si tratta di un giocatore che non ha bisogno di presentazioni perchè le oltre 10 stagioni in serie A1 e le 48 presenze in nazionale, sono un biglietto da visita sufficiente per grande giocatore che Legnano riesce ad acquistare.
Insieme a lui anche 2 americani alla corte di Mattia Ferrari. Il primo americano della storia dei Knights è John Merchant III, direttamente da New York; l’altro è Ousman Krubally, ala-centro di Atlanta. I due si integrano subito bene con il gruppo e la prima gara di campionato è una grande festa che Legnano bagna con la vittoria su Imola.
La stagione prosegue con vittorie (casalinghe) e sconfitte (esterne), per una classifica cortissima che caratterizza tutto l’arco della stagione.
Due gravi infortuni (legamenti crociati) di Penserini, dopo 3 gare di campionato, e Milani, dopo 13, fanno correre ai ripari il Legnano Basket che inserisce nel roster Niccolò Petrucci e successivamente, Matteo Frassineti.
I nuovi arrivati si rendono subito utili alla causa e, grazie anche al fallimento di alcune società in serie A2 Gold, Legnano si salva agevolemente con ancora 7 giornate di campionato da giocare, ma con una posizione di classifica che avrebbe comunque favorito i Knights anche senza i fallimenti.
Nel finale di stagione Ousman Krubally, dopo essere stato nominato miglior giocatore per i mesi di dicembre e gennaio e aver ottenuto la convocazione all’All Star Game di A2, viene nominato MVP della stagione per la serie A2
La stagione è bella e intensa e finisce, di fatto con una salvezza che vale però una promozione; infatti il regolamento della FIP ha previsto per la stagione 2015/16 l’unificazione delle due serie A2, portando così il campionato in cui militano i Knights ad essere il secondo campionato nazionale.
Per la stagione 2015/16 altra piccola rivoluzione nel roster dove i soli Maiocco e Frassineti sono sicuri di vestire ancora la maglia biancorossa insieme ai giovani Navarini e Guidi.
Nell’allestimento del roster, Basilico parte dal playmaker e prende Matteo Palermo, avversario dei Knights spesso con le maglie di Orzinuovi e Chieti e poi due scommesse, i giovani Allodi e Martini.
Con loro si accasano a Legnano due americani di notevole talento, Nik Raivio e AJ Pacher, rispettivamente miglior giocatore della serie A bulgara e miglior realizzatore del campionato svizzero della stagione precedente.
Con il roster completato dal giovane Sacchettini, Mattia Ferrari e il suo staff (a cui si aggiunto anche l’ex Corrado), partono per una stagione che rappresenta il nuovo apice della storia del club legnanese.
La stagione 2015/2016 vede un ottimo inizio dei Knights che dopo le prime 7 partite sono 6° in classifica, con la clamorosa vittoria al PalaVerde di Villorba contro Treviso, grazie ad una prestazione irreale di Raivio che nell’ultimo quarto va a segno con 16 punti sui suoi 30 finali, ma da quella magnifica partita, una serie incredibile di infortuni priva per quasi 4 mesi i Knights di almeno 2 giocatori ogni settimana.
Frassineti si rompe il crociato e fnisce la sua stagione a dicembre, Pacher ha problemi muscolari per quasi un mese, Palermo di salute e al collo dopo un tamponamento, Maiocco per due settimane è a letto con un virus, e così i Knights non riescono a sconfiggere la sfortuna, incappando in 9 sconfitte di fila.
La situazione viene rimarginata con l’inserimento nel roster di Stefano Laudoni e Giovanni Fattori e, piano piano, i Knights si risollevano fino alla gara in trasferta con Jesi, in cui Palermo, con una tripla all’ultimo possesso, regala di fatto ai Knights la salvezza, che viene poi confermata con due giornate di anticipo, grazie alla vittoria casalinga con Imola.
Dopo la salvezza meritata, anche se travagliata, il Legnano Basket può partecipare per il terzo anno consecutivo alla seconda serie nazionale.
La dirigenza dei Knights sceglie di confermare gran parte dei giorcatori dell’anno precedente, così Maiocco, Frassineti, Palermo, Navarini, Sacchettini, Martini sono subito messi sotto contratto, mentre nei primi giorni d’estate viene firmato Francesco Ihedioha, trentenne “veterano” dei campionati di A2 e, successivamente, William Mosley, uno dei migliori centri del campionato con 4 anni di esperienza in Italia, sempre ai vertici delle statistiche individuali.
Merita una citazione a parte Nik Raivio. L’americano dei Knights, dopo lunghi corteggiamenti anche da parte di grandi società, prima della fine del campionato annuncia di voler rimanere a Legnano anche per il 2016/17. La notizia spiazza un po’ tutti, perchè sembrava plausibile che un giocatore di così grande talento, fosse destinato ad altri lidi. La dirigenza e lo staff sono entusiasti della notizia, così come i tifosi che avevano già adottato Raivio come idolo; intorno a lui si costruisce la squadra che riparte con Mattia Ferrari alla guida, coadiuvato dal suo staff con cui ha instaurato un ottimo rapporto nel corso degli anni.
Il campionato 2016/2017 rappresenta la pietra miliare della storia dei Knights, infatti dopo una stagione conclusa al terzo postoin classifica, dopo aver comandato in vetta il campionato per 7 giornate, il Legnano Basket arriva prima alle finali di Coppa Italia e poi accede per la prima volta ai playoff di A2.
La stagione è una sorpresa continua, con l’esposione di Martini, la conferma di Raivio e i voli sopra il ferro di Mosley cha fanno brillare gli occhi a tutti i tifosi biancorossi. Un po’ meno fortunata la post season; infatti, l’infortuni a Frassineti, Navarini e Martini e una stagione logorante, non permettono ai Knights di superaro lo scoglio di Roseto degli Abruzzi che con gli ex Fattori e Casagrande, battoni i Knights 3-1, chiudendo una stagione comunque da ricordare.
Prima della conclusione della stagione la dirigenza conferma la coppia di americani Mosley e Raivio con controatti plueriennali, mentre per gli italiani vengono subito firmati Martini e Maiocco. Attorno a loro si inseriscono Zalessandro Zanelli, ormai play di riferimenti del campionato di A2 proveniente dalla NPC Rieti e una serie di giovani giocatori provenienti dalla serie B, ma con ormai il pedigree per provare il salto in A2: Rei Pullazi (già promosso in carriera dalla B alla A2 e finalista con Bergamo nella stagione precedente), Daniele Toscano (MVP della Serie B 2016/17), Simone Tomasini e Luca Gazineo.
Ferrari decide di mettere nei 10 titolari anche Gabriele Berra, dando così continuità al progetto giovanile ABA iniziato dalla società nel 2007 con la Sangiorgese Basket.


I nuovi protagonisti del Legnano Basket sperano di scrivere insieme ai tifosi altre pagine della storia di questa società che è una bellissima espressione dei Legnanesi e della città di Legnano.



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